L’elemento principale di innovazione nella comunicazione web per le imprese, degli ultimi anni, è stato senza dubbio il ruolo conquistato dai social media.
Il tradizionale sito web aziendale/professionale ha progressivamente perso centralità nella strategia di promozione delle attività imprenditoriali.
website vs. social media
La presenza di molti canali social, ognuno con caratteristiche proprie uniche e destinate ad esigenze specifiche, obbliga ad un’attività incessante di distribuzione dei propri contenuti, creando non pochi problemi gestionali a chi se ne deve occupare.
L’Ambassade d’Italie en France à Paris a accueilli l’édition 2018 de la Journée du Design Italien dans le monde.
Un événement né pour célébrer la créativité italienne et son lien très fort et efficace avec la France.
Le débat, animé par l’historienne Giovanna Carrer, a vu les présentations du journaliste Oscar Duboÿ(breve histoire du design italien), de Massimiliano Datti, directeur de ISIA Rome – l’université nationale italienne du design crée par Giulio Carlo Argan – de Marco Lavit, jeune designer italien et Rising Talent à la dernière édition de Maison & Objet Paris.
À suivre les interventions de Andrea Sanguineti, responsable de la marque ALIAS, et de Paolo Platti, chargé de la communication de Paolo Castelli S.p.A.
Oggi i Social media sono un elemento chiave nel processo di ricerca del lavoro.
Siti come Facebook, Twitter, LinkedIn e Google+ permettono a chi assume o affida un incarico di avere una visione più ampia di chi siete al di fuori dei limiti di un CV, di una cover letter oppure un colloquio.
Allo stesso tempo, offrono a chi è alla ricerca di lavoro una conoscenza più approfondita delle società a cui si è interessati, permettono di restare in contatto con chi ci offre lavoro nel presente (oppure l’ha fatto in passato) ed avere informazioniin tempo reale sulle nuove opportunità che si presentano.
Questi sono probabilmente i motivi per cui la metà di chi cerca un lavoro è attiva quotidianamente sui social network e più di un terzo di chi assume li utilizza nel proprio processo di selezione.
Nick Ut, fotoreporter vietnamita di 65 anni, ha affrontato e documentato una delle guerre simbolo del secondo ‘900. Una guerra che ha sconvolto il suo paese, ma anche le coscienze di tutto il mondo.
Quando il suo “Terror of War” vinse il Premio Pulitzer nel 1973, si capì che quella foto, quell’immagine di una bambina nuda che fugge disperata dal napalm e dalla morte, sarebbe diventata un’icona indimenticabile dell’orrore di cui è capace l’uomo. Ma credo anche che l’ultima cosa che il suo autore avrebbe potuto immaginare fosse che, un giorno lontano 32 anni, quella foto sarebbe stata censurata.
Oscurata dall’Intelligenza Artificiale.
Facebook non ha bisogno di presentazioni. È il social network più diffuso ed utilizzato sul pianeta. Gestire miliardi di post, con immagini, video, emoticon e grafica, che vengono prodotti continuamente è un’operazione titanica non affrontabile con le sole risorse umane.
Ecco perché la creatura di Mark Zuckerberg ha attinto a piene mani dalle tecnologie dell’Intelligenza Artificiale per riuscire a controllare il traffico enorme che la percorre senza soluzione di continuità.
Chatbot, minuscoli robot, che filtrano senza sosta tutto ciò che viene pubblicato sulle pagine di Facebook, per vigilare che contenuti considerati dannosi, pericolosi, offensivi, possano diventare visibili a miliardi di utenti in tutto il mondo.
È così che “Terror of War” è stata censurata qualche mese fa.