Ricerca Lavoro: come i Social Media possono aiutarvi (o danneggiarvi…)

Oggi i Social media sono un elemento chiave nel processo di ricerca del lavoro.

Siti come Facebook, Twitter, LinkedIn e Google+ permettono a chi assume o affida un incarico di avere una visione più ampia di chi siete al di fuori dei limiti di un CV, di una cover letter oppure un colloquio.

 

Allo stesso tempo, offrono a chi è alla ricerca di lavoro una conoscenza più approfondita delle società a cui si è interessati, permettono di restare in contatto con chi ci offre lavoro nel presente (oppure l’ha fatto in passato) ed avere informazioniin tempo reale sulle nuove opportunità che si presentano.

 

Questi sono probabilmente i motivi per cui la metà di chi cerca un lavoro è attiva quotidianamente sui social network  e più di un terzo di chi assume li utilizza nel proprio processo di selezione.

 
 

 

La società di Career transition and talent development Lee Hecht Harrison ha posto una domanda a centinaia di persone che cercano lavoro, tramite un sondaggio online: “Come siete attivi sui siti di social network?”

 

Il 48% ha dichiarato di essere presente ogni giorno sui social, mentre il 19% ha risposto di accedervi 2/3 volte la settimana ed un altro 22% li utilizza da una a tre volte al mese o meno.
Solo l’ 11% di chi cerca una nuova occupazione ha affermato di non usare mai i siti di social network.

 

Greg Simpson, senior vice president di Lee Hecht Harrison, ha dichiarato in un comunicato stampa che chi cerca lavoro deve assolutamente capire come chi assume stia utilizzando i social media in ogni fase del processo di selezione.

 

Per aiutarli in questa opera di migliore comprensione del ruolo dei social network nella loro ricerca, CareerBuilder.com ha condotto nel 2016 un sondaggio in cui ha domandato a 2.303 manager delle assunzioni e professionisti delle risorse umane se, come e perché inseriscono i social media nel loro processo di selezione.

 

Il primo dato è che il 37% delle aziende che assumono usano i social network per analizzare le candidature ad una posizione aperta. Questo significa che circa 2 società su 5 esplorano i vostri profili sui social media per valutare il vostro carattere e la vostra personalità (e talvolta decidono in base a ciò che trovano…).

 

“Oggi i Social media sono un veicolo primario di comunicazione; e siccome molta di quella comunicazione è pubblica non sorprende che molti recrutatori e selezionatori vi siano « sintonizzati » » ha dichiarato Rosemary Haefner, vice president of human resources di CareerBuilder.

 

CareerBuilder ha chiesto anche ai selezionatori per quali motivi usano i social network ed il 65% ha risposto che è per verificare se il candidato si presenta in modo professionale.
Circa la metà (51%) vuole capire se l’aspirante collaboratore è allineato alla cultura dell’impresa ed un altro 45% desidera sapere di più sulle sue competenze. Alcuni hanno aggiunto alle loro motivazioni « per vedere se il candidato è ben preparato » e « per valutare se esistano ragioni per non assumere il candidato ».

 

Quindi, se siete in quel 89% di chi cerca lavoro e che usa i social network (che sia giornalmente, occasionalmente o di rado) sarà meglio che facciate attenzione.

 

Un terzo (34%) di chi assume verificando i profili sui social media ha sostenuto che alcuni contenuti trovati sul profilo social hanno bloccato l’assunzione del candidato. Circa la metà ha dichiarato di non avere offerto la posizione al candidato a causa di foto ed informazioni postate sui suoi profili; così come il 45% non ha assunto qualcuno per l’assunzione eccessiva di alcool o droghe evidenziata sui profili social del candidato.
Altre motivazioni che hanno spinto chi assume a non scegliere il candidato: il suo profilo evidenziava scarse capacità di comunicazione, commenti e giudizi negativi su precedenti datori di lavoro, post con contenuti discriminatori legati a razza, sesso, religione o circa i requisiti professionali.

 

(Haefner ha dichiarato che non conta dove l’informazione venga raccolta; rientra comunque nel processo di selezione)

 Vuoi sapere di più su come usare i Social media per il tuo lavoro?

Non perdere l’appuntamento del 28 gennaio 2017, dalle 9:00 alle 13:00, presso il Centre Culturel l’Èléphant di Parigi (Nation).

Avremo modo di approfondire questo ed altri temi fondamentali per valorizzare il tuo profilo professionale!

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« Se scegliete di condividere pubblicamente dei contenuti sui social media siate sicuri che possano essere a vostro vantaggio » ha continuato Haefner. “Evitate o privatizzate qualsiasi elemento che possa essere considerato non professionale da un eventuale recrutatore e condividete pubblicamente, invece, i vostri successi e le vostre capacità in modo positivo.”

 

Siate certi che ciò che scrivete su ogni profilo sia privo di errori di battitura, che le informazioni presenti siano coerenti ed applicabili al settore in cui focalizzate la vostra ricerca di lavoro e che la vostra foto vi mostri sotto una luce apprezzabile. potete verificare tutto questo confrontando con i profili di altri presenti nello stesso settore.”

 

Le informazioni personali che pubblicate online sulla vostra esperienza professionale e su ciò che avete realizzato dovrebbero essere coerenti, dice Brad Scepp. “Non pensate che chi assume controllerà solo il vostro profilo LinkedIN. Visiterà anche quello su Facebook, o anche Twitter e Google+.  La storia che raccontate in ogni sito dev’essere più o meno la stessa, anche se adattata al linguaggio del singolo sito.”

 

La good news è che chi assume non verifica il vostro profilo sui social media solo per alzare la polvere; si cercano anche informazioni che possano distinguervi in positivo dalla concorrenza.
Il sondaggio di CareerBuilder ha rivelato che il 29% di chi assume e che ha partecipato all’inchiesta ha trovato qualcosa di positivo nel profilo che lo ha spinto ad offrire quella posizione a quel candidato.

 

In alcuni casi si trattava di profili che trasmettevano gli elementi positivi della personalità del candidato, oppure esprimevano una buona immagine professionale. Determinanti sono state anche l’esperienza che combaciasse con le qualifiche richieste ed un profilo che mettesse in mostra la creatività, la preparazione e le buone capacità di comunicazione del candidato.

 

Ciò significa che chi cerca lavoro non dovrebbe focalizzare la propria attenzione sul nascondere o rimuovere contenuti che possono risultare inappropriati, ma lavorare sullo sviluppo del proprio social network e su un profilo che sia in grado di rappresentare adeguatamente le proprie capacità e esperienze professionali, sostiene Simpson.

 

“I candidati silenziosi o invisibili online possono risultare svantaggiati. C’è bisogno di essere attivi sui social network per far crescere la propria visibilità e rintracciabilità agli occhi di chi assume.”

 

Pubblicare un profilo e controllare gli aggiornamenti non è sufficiente. Esiste una quantità enorme di persone iscritte online ma che non sono attive e non partecipano in nessun modo significativo. Fornire contributi alle comunità online, partecipare alle discussioni di gruppo, condividere competenze, citare qualcuno in un articolo… c’è da lavorare! ma per quanto sia scomodo lanciarsi nel web, state cercando un lavoro. Non è il momento di essere timidi.