L’ ad-tracking di Google è diventato troppo intrusivo per i vostri gusti?
Un paio di suggerimenti per evitarlo.
Da un po’ di tempo, Google può combinare insieme tutte le informazioni che rileva dai nostri account Gmail, YouTube ed ogni altra applicazione, comprese quelle relative ai dati di identificazione personale, con quelle delle nostre abitudini di navigazione sul web, che vengono raccolte utilizzando Double Click.
Tutto questo è diventato « normalità » da circa un anno, quando Google ha inserito alcune piccole modifiche alla sua privacy policy.
Si tratta di una mossa che ci suggerisce di come il tracciamento della nostra attività on-line si stia evolvendo nella direzione in cui ci era stato promesso che NON sarebbe andata, considerando sia la crescita continua dei dati che immettiamo on-line e la loro visibilità pubblica. E si tratta, oltretutto, di una mossa tenuta decisamente in sordina, finché ProPublica non ne ha parlato nell’autunno scorso chiedendo al gigante del web di spiegarne i contenuti.
Google ha dichiarato che queste modifiche sono il risultato di una maggiore differenziazione dell’uso dei suoi servizi da parte dei clienti, in particolare utilizzando gli smartphone. Secondo Google, sarebbe una conseguenza del fatto che approfittiamo dei suoi servizi da più terminali/device.
Si potrebbe sostenere, comunque, che queste motivazioni avevano già spinto Google a modificare la sua policy nel 2012. Già allora, infatti, era stata inserita la possibilità di condividere i dati dei clienti tra i vari servizi utilizzati, per permettere all’utente un’esperienza di « flusso continuo », indipendentemente dal servizio o dall’apparecchio impiegato.
Con le ultime modifiche, comunque, Google ha la possibilità di creare un profilo per ogni utente registrato, basato sulle sue abitudini di navigazione su qualsiasi apparecchio usato per accedere ai suoi servizi ed estraendo dagli stessi servizi informazioni di identificazione personale, catalogandoli con il nostro nome reale.
Se questi cambiamenti sono opzionali per gli account preesistenti, è vero invece che ogni nuovo account creato a partire da giugno 2016 è basato su questi parametri.
ProPublica aveva sottolineato come l’annuncio delle nuove regole da parte di Google fosse stato semplicemente indicato ai clienti come “alcune nuove funzioni per il vostro account Google”, spingendo in questo modo le persone a non approfondirne la lettura.
I dati di navigazione web che Google sta combinando con il suo database sono raccolti utilizzando DoubleClick, la società di pubblicità e dati che Google ha acquistato nel 2007.
Dopo che alcune preoccupazioni di ordine legale erano state sollevate da chi si occupa di tutela della privacy, il gigante dei motori di ricerca ha voluto rilasciare delle dichiarazioni rassicuranti, sostenendo che i due gruppi di dati (quelli raccolti dagli account dei vari servizi e quelli raccolti da Double Click) non sarebbero stati incrociati.
La Privacy è “la priorità numero uno di Google quando vengono approvate nuove forme di pubblicità”, aveva dichiarato il suo fondatore Sergey Brin.
In effetti, il modo in cui i giganti del web raccolgono e condividono i dati dei clienti al di fuori dei loro servizi è soggetto ad una crescente attenzione negli ultimi tempi.
Facebook, in particolare, è stato messo sotto esame in Europa per aver tracciato utenti non loggati al suo social network, così come chiunque usasse i tasti « Like » e « Share » tramite i plugins social. Il tutto senza permesso e con finalità potenzialmente pubblicitarie.
Già nel 2015, il Belgio portò in tribunale il social network di Zuckerberg per questo motivo. Il caso è stato chiuso di recente, ma solo perchè la corte ha stabilito non avere giurisdizione sulle attività della società, essendo basata a Dublino (Irlanda).
Come « sganciarsi » dal sistema di tracciamento
Se volete verificare ed eventualmente uscire dal sistema di tracciamento di Google andate su « controllo attività » nella pagina del vostro account e deselezionate la voce “Includi la cronologia di navigazione Chrome e altre attività da siti ed applicazioni che usano i servizi di Google ».
Se invece desiderate vedere quali servizi stanno raccogliendo informazioni sulle vostre abitudini di navigazione (e volete interromperli) potete visitare questo sito.